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Sfondo del paragrafo
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Alcuni insegnamenti

dei Santi

a riguardo della Volontà di Dio:

EPOCA PATRISTICA

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Fare la Volontà di Dio, è quella che Cristo ha eseguito e ha insegnato.

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«La volontà di Dio. E perché questa si faccia in noi abbiamo bisogno della volontà di Dio, cioè della sua potenza e protezione, poiché nessuno è forte per le proprie forze, ma lo diviene per la benevolenza e la misericordia di Dio. Infine anche il Signore, mostrando che anche in lui c'era la debolezza propria dell'uomo, disse: «Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice!» (Mt 26, 39). E offrendo l'esempio ai suoi discepoli perché non facessero la volontà loro, ma quella di Dio, aggiunse: «Però non come voglio io, ma come vuoi tu». La volontà di Dio dunque è quella che Cristo ha eseguito e ha insegnato. È umiltà nella conversazione, fermezza nella fede, discrezione nelle parole, nelle azioni giustizia, nelle opere misericordia, nei costumi severità. Volontà di Dio è non fare dei torti e tollerare il torto subito, mantenere la pace con i fratelli, amare Dio con tutto il cuore, amarlo in quanto è Padre, temerlo in quanto è Dio, nulla assolutamente anteporre a Cristo, poiché neppure lui ha preferito qualcosa a noi. Volontà di Dio è stare inseparabilmente uniti al suo amore, rimanere accanto alla sua croce con coraggio e forza, dargli ferma testimonianza quando è in discussione il suo nome e il suo onore, mostrare sicurezza della buona causa, quando ci battiamo per lui, accettare con lieto animo la morte quando essa verrà per portarci al premio.» (S. CIPRIANO VESCOVO, Dal trattato «Sul Padre nostro», in: “Uff. d. Lett.” 20 giugno).

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Il Regno dei Cieli appartiene a chi si fa violenza alla propria volontà per fare quella di Dio

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«Il Regno dei Cieli appartiene a chi si fa violenza e “coloro che si fanno violenza se ne impadroniscono” (Mt 11,12). Il Signore chiama “violenza” la penitenza corporale, alla quale si assoggettano i discepoli di Cristo, rinunziando alla propria volontà e al benessere del corpo e mettendo in pratica gli insegnamenti del Signore. Perciò se vuoi “impadronirti” del Regno di Dio, FA VIOLENZA ALLA TUA VOLONTÀ e sottometti il tuo collo al soave giogo di Cristo Signore (S. BASILIO VESCOVO, “Sulla perfezione spirituale”, in: “Uff. d. Lett.” 12 ottobre [edizione francescana]).

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Fare la Volontà di Dio è sacrificio di se stesso

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«Fare sacrificio di se stesso a Dio significa NON CERCARE MAI la PROPRIA VOLONTÀ, ma quella di Dio e seguirla come buona guida e poi contentarsi di quanto è necessario per la propria vita» (S. GREGORIO DI NISSA, in: “Uff. d. Lett.” Sab. XXVI sett. T.O.).

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EPOCA MEDIEVALE

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Come S. Francesco d’Assisi spiegava la Volontà di Dio

 

(e per come la capiva [clicca qui])

 

Nei Libri del Vangelo

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«Francesco confidò (ad un novizio): "Fratello, anch'io fui tentato di avere libri. Per conoscere la volontà del Signore su questo punto, presi il libro in cui sono scritti i Vangeli del Signore e lo pregai che mi mostrasse il suo volere alla prima apertura del volume. Finito che ebbi di pregare, al primo aprire del libro mi venne allo sguardo quel detto di Cristo: A voi è concesso di conoscere il mistero del regno di Dio, ma agli altri viene proposto in parabole"» (S. FRANCESCO D'ASSISI, Fonti Francescane, n. 1627). 

 

Nell’Obbedienza ai superiori

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«E se qualche volta il suddito vede cose migliori e più utili alla sua anima di quelle che gli ordina il superiore, volentieri sacrifichi a Dio le sue e cerchi invece di adempiere con l'opera quelle del superiore. Infatti questa è l'obbedienza caritativa, perché compiace a Dio ed al prossimo (F.F. 149). Se poi il superiore comanda al suddito qualcosa contro la sua coscienza, pur non obbedendogli, tuttavia non lo abbandoni (F.F.150). Vi sono però molti religiosi che, col pretesto di vedere cose migliori di quelle che ordinano i loro superiori, guardano indietro e ritornano al vomito della propria volontà. Questi sono degli omicidi e sono causa di perdizione per molte anime con i loro cattivi esempi (Id, F.F. n. 151)».

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Amare Dio è conformare la tua volontà alla Sua

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«Ami Dio con tutta l’anima quando fai volentieri e senza nessuna opposizione non ciò che tu vuoi, non ciò che consiglia il mondo, non ciò che suggeriscono i sensi, MA CIÒ CHE TU SAI che DIO VUOLE.. ama il Signore Dio tuo con tutta l’anima, vale a dire conforma in ogni cosa LA VOLONTÀ TUA ALLA DIVINA»

(S. BONAVENTURA, Vescovo, in: “Uff. d. Lett.” 26 ottobre T.O.[edizione francescana]).

 

EPOCA MODERNA

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Uno dei - veri segni - della Volontà di Dio

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«"Questo è uno dei veri segni di esser figliuolo di Dio, quando si lascia la propria VOLONTÀ per far la SUA: e questo non mica nelle prosperità - che ciò sarebbe assai poco - ma nelle avversità, dove assai più vale un «Gran mercé a Dio», un «Benedetto sia Dio», che tre mila ringraziamenti, ed altrettante benedizioni, quando ci ritroviamo in buona prosperità”» (GIOVANNI D'AVILA, Lettere spirituali, Roma, 1669, parte 1, lett. 41).

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Come chi mostra e promette una pietra preziosa e poi non la dà, così chi promette e non fa la Volontà di Dio (Cfr. Qo 5,4)

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«Io sono convinta – dice Santa Teresa d’Avila – che la misura per riuscire a sopportare una grande o una piccola Croce è data dall’amore. Pertanto, sorelle, se avete quest’amore, fate sì che non siano parole di compiacimento quelle che rivolgete a così gran Signore, ma sforzatevi di sopportare quanto vorrà mandarvi Sua Maestà. Dargli la propria volontà in altro modo sarebbe come mostrare a qualcuno una pietra preziosa apprestandosi a dargliela e pregandolo di accettarla, e poi, quando l’altro tende la mano per prenderla, tornare a tenersela ben stretta». (TERESA D’AVILA, “Specchio di perfezione”, Cap. 32).

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Come trovare con certezza la Volontà di Dio

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«Troverai con certezza la Volontà di Dio soltanto su un cammino di un'umile Obbedienza» (S. FRANCESCO DI SALES, Filotea, cap. 4).

 

Di nostro abbiamo solo la volontà, alla quale dobbiamo rinunciare per quella di Dio

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«L’uomo di suo non ha che la volontà; perciò Dio si compiace solamente quando egli RINUNCIANDO alla PROPRIA VOLONTÀ, si mette completamente nelle sue mani Divine» (S. GIUSEPPE DI COPERTINO, in: “Uff. d. Lett.” 18 settembre T.O. [edizione francescana]).

 

EPOCA POST-MODERNA

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Compiere la Volontà di Dio è giungere al grado di Gloria promessoci da Dio

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«Desidero compiere perfettamente la vostra volontà (o Signore) e arrivare al grado di gloria che m'avete preparato nel vostro regno. In una parola, desidero essere santa. Vi domando.. di essere voi stesso la mia santità» (S. TERESINA DI LISIEUX, “Storia di un’anima”, Manoscritto C, Atto d’offerta, in:* link consultato link consultato il 14 Dicembre 2021).

 

*vedi -> sito Monastero Virtuale

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La vocazione non si trova semplicemente con la riflessione, ma dopo aver pregato

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«Il posto di ciascuno di noi dipende unicamente dalla nostra vocazione. La vocazione non la si trova semplicemente dopo aver riflettuto ed esaminato le varie strade: è una risposta che si ottiene con la preghiera». (SANTA TERESA BENEDETTA DELLA CROCE (Edith Stein), Mistica della croce. Scritti spirituali sul senso della vita, Città Nuova 2004, p. 21).

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Fare la Volontà di Dio per la maggior Gloria di Dio e la Salvezza delle Anime

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«Quanto più adempirai la volontà di Dio, tanto più accrescerai la gloria di Dio e salverai, santificherai l’anima tua e degli altri».          (S. MASSIMILIANO M. KOLBE. L’Innamorato di Maria, Ediz, Shalom, Ancona 2009, p. 340)

 

La Perfezione e la Santità consistono nell’adempiere la Volontà di Dio

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«Ogni aspirazione alla perfezione ed ogni santità consiste nel fare la volontà di Dio. Il perfetto adempimento della volontà di Dio è la maturità nella santità». (SANTA FAUSTINA KOWALSKA, Diario, Quaderno II°, 29/06/1936, p.22).

Come Franceso spiegava
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