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SPOSARSI o CONSACRARSI

TOT. al SIGNORE?
Passi introduttivi per Discernere  

la differenza tra i due stati di vita:

Ecco cosa dice la Parola di Dio e la Tradizione:

 

GESÙ: Sui figli di questo mondo e i figli della Risurrezione

«I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito (che non è peccato - cfr. 1Cor 7,38; Mt 1,20) ma quelli che sono giudicati degni dell`altro mondo e della Risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli» (Lc 20,34-36).

 

GESÙ E I DISCEPOLI, Sul l’indissolubilità del Matrimonio e gli Eunuchi

«"Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un'altra, commette adulterio". Gli dissero i suoi discepoli: "Se questa è la situazione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi". Egli rispose loro: "Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca".» (Mt 19,9-12).

SAN PAOLO: Chi non si sposa può donare il doppio di tempo a Dio

(tuttavia nessuno vieti il Matrimonio)

«Io vorrei vedervi senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore; chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie, e si trova diviso! Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito. Questo poi lo dico per il vostro bene, non per gettarvi un laccio, ma per indirizzarvi a ciò che è degno e vi tiene uniti al Signore senza distrazioni. Ai perplessi Se però qualcuno ritiene di non regolarsi convenientemente nei riguardi della sua vergine, qualora essa sia oltre il fiore dell`età, e conviene che accada così, faccia ciò che vuole: non pecca. Si sposino pure!» (1Cor 7,32-36).

            «Lo Spirito dichiara apertamente che negli ultimi tempi alcuni si allontaneranno dalla fede, dando retta a spiriti menzogneri e a dottrine diaboliche, sedotti dall`ipocrisia di impostori, già bollati a fuoco nella loro coscienza. Costoro vieteranno il matrimonio» (1Tm 4, 1-3ss)

 

S. GIROLAMO: Il Matr. non è sullo “stesso piano” della Verginità..

«La controversia tra Gioviniano e me stava in questi termini: lui poneva sullo stesso piano verginità e matrimonio, io invece giudicavo quest’ultimo inferiore; lui vedeva fra i due stati una differenza lievissima, o addirittura inesistente, mentre io la ritenevo grandissima. Gioviniano, alla fine, è stato condannato per aver dato uguale valore al matrimonio e alla castità perpetua.. Non c’è allora una posizione intermedia: o si segue la mia opinione o quella di Gioviniano. Se mi si accusa di ritenere la verginità superiore al matrimonio, si deve approvare chi la pensava così, ma, poiché chi la pensava così è stato condannato, quella condanna significa approvazione della mia tesi» (SAN GIROLAMO, Lettera a Pammachio, Lettera XLIX, cit., I, pp. 357-361).

 

SAN GIROLAMO: Sintesi sul Matrimonio e Verginità

«Il matrimonio popola il mondo, la verginità popola il Paradiso!» (SAN GIROLAMO, Idem).

 

S. AGOSTINO: Sul paragone tra i due stati di vita, con l’edera e i gigli..

«Il giardino del Signore, possiede non solo le rose dei martiri, ma pure i gigli delle vergini e le edere dei coniugi e le viole delle vedove. In una parola, dilettissimi, in nessuno stato di vita gli uomini dubitino della propria chiamata: Cristo è morto per tutti. Cristo è morto per tutti. Con tutta verità, di lui è stato scritto: “Egli vuole che tutti gli uomini siano salvi e che tutti giungano alla conoscenza della verità” (Cfr. 1Tm 2,4)» (SANT'AGOSTINO, Discorsi, 304, n. 3.2).

 

CONCILIO di TR.: Lo stato coniugale non è da preferirsi alla Verginità

«Se qualcuno dirà che lo stato coniugale è da preferirsi alla verginità o al celibato e che non è cosa migliore e più beata rimanere nella verginità e nel celibato, che unirsi in matrimonio, sia anatema!» (CONCILIO DI TRENTO, Sessione XXIV, Can. X).

 

PAPA PIO XII, Su un DOGMA che pochi conoscono

«La dottrina che stabilisce.. la superiorità della verginità e del celibato sul matrimonio.. fu solennemente definita Dogma di Fede nel Concilio di Trento (Sessione XXIV, Can. 10: COD 755) e sempre concordemente insegnata dai Santi Padri e dai Dottori della Chiesa» (PAPA PIO XII, Enciclica Sacra Virginitas, 1954).

CONC. VAT. II, Dignità del Matrimonio e Superiorità della Verginità

«Gli alunni (del Seminario) abbiano una conveniente conoscenza dei doveri e delle dignità del matrimonio Cristiano.. ma sappiano comprendere la superiorità della verginità Consacrata a Cristo, in modo da fare a Dio la donazione completa del corpo e dell’anima» (CONCILIO VATICANO II, Decreto Optatam Totius, n. 10b).

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IN CONCLUSIONE: cosa è bene e cosa è meglio

«In conclusione, colui che sposa la sua vergine fa bene e chi non la sposa fa meglio» (1Cor 7,38).

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Se vuoi approfondire ancora il tema,

continua a leggere qui a seguire..


Secondo la Parola di Dio

e la Tradizione della Chiesa..

Parola di Dio

  

Antico Testamento

La castità consacrata più feconda in Dio

  • «Esulta, o sterile che non hai partorito, prorompi in grida di giubilo e di gioia, tu che non hai provato i dolori, perché più numerosi sono i figli dell'abbandonata che i figli della maritata, dice il Signore» (Is 54,1).

 

Felicità e ricompensa per la sterile e per l’eunuco fedele

  • «Felice invece è la sterile incorrotta, che non ha conosciuto unione peccaminosa: avrà il frutto quando le anime saranno visitate. E felice l'eunuco la cui mano non ha fatto nulla d'ingiusto e non ha pensato male del Signore: riceverà una ricompensa privilegiata per la sua fedeltà, una sorte più ambita nel tempio del Signore. Poiché glorioso è il frutto delle opere buone e la radice della saggezza non conosce imperfezioni» (Sap 3,13-15).

Nuovo Testamento

 

Se vuoi essere perfetto

  • «Gli disse Gesù: “ Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!”» (Mt 19,21).

 

I figli di questo mondo si sposano mentre i figli dell’altro no..

  • «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; (che non è peccato - cfr. 1Cor 7,38; Mt 1,20) ma quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio» (Lc 20,34-36).

 

Portare frutto al trenta, al sessanta al cento per uno

  • «Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la Parola, l'accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno». (Mc 4,20).

Se non sanno dominarsi si sposino, che è meglio di bruciare.. 

  • «Vorrei che tutti fossero come me; ma ciascuno riceve da Dio il proprio dono, chi in un modo, chi in un altro. Ai non sposati e alle vedove dico: è cosa buona per loro rimanere come sono io; ma se non sanno dominarsi, si sposino: è meglio sposarsi che bruciare». (1Cor 7,7-9).

 

Chi si sposa può donare metà, chi non si sposa può dare tutto..

  • «Io vorrei vedervi senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore;  chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie, e si trova diviso! Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito.  Questo poi lo dico per il vostro bene, non per gettarvi un laccio, ma per indirizzarvi a ciò che è degno e vi tiene uniti al Signore senza distrazioni» (1Cor 7,32- 35).

 

Chi si sposa fa bene ma chi non si sposa fa meglio

  • «Chi si sposa fa bene e chi non si sposa fa meglio!» (cf 1Cor 7,38).

     

La verginità  come primizia per Dio

  • «Coloro che non si sono contaminati con donne.. seguono l'Agnello dovunque vada. Questi sono stati redenti tra gli uomini come primizie per Dio e l'Agnello» (Ap 14,4).

         

Insegnamento della Chiesa Cattolica

Epoca Patristica

 

Vale più l’essere vergini  per il Regno dei cieli..

  • --- S. Ambrogio (Vescovo e Dottore della Chiesa,  339 - † 397): «La vita è breve e vale più proclamare il ritorno di Cristo con l’essere vergini o celibi per il regno dei cieli, anziché sposarsi e generare figli!» (Cfr AMBROGIO DI MILANO, in MICHEL LEMONNIER, Storia della Chiesa, Isg. 1981, 149).

     

Corone più preziose a chi avrà praticato la castità

  • --- S. Cirillo di Gerusalemme (Vescovo e Dottore della Chiesa; 315 - † 387): «Scrive i pregi sia del matrimonio santamente vissuto sia della continenza osservata per Dio, ma assegnerà le corone più preziose alle virtù della verginità e della perfetta castità, praticando le quali già fin d’ora splendi di quella luce che ti farà brillare come un angelo» (CIRILLO, Catechesi 15, n. 23).

 

La verginità è molto più pregevole del matrimonio

  • --- S. Giovanni Crisostomo (Vescovo e Dottore della Chiesa;  349 -  † 407): «… sono convinto che la verginità è molto più pregevole del matrimonio, ma non per questo considero il matrimonio una cosa cattiva: anzi, lo lodo molto.. Il matrimonio è una bella cosa? Allora la verginità è una cosa straordinaria perché è superiore ad una cosa che è già bella; e le è superiore nella misura in cui il pilota è superiore ai marinai, o il generale è superiore ai soldati … La verginità è bella? Son d'accordo anch'io. E' superiore al matrimonio? Ammetto anche questo. Se vuoi, per dare un'idea della misura della sua superiorità, posso citare come esempi la superiorità del cielo sulla terra, o quella degli angeli sugli uomini; se poi dovessi esprimermi in modo più ardito, direi che si tratta di una superiorità ancora maggiore» (GIOVANNI CRISOSTOMO, La Verginità, cc. IX-X).

 

La Verginità è superiore al Matrimonio, come l’oro all’argento

 

  • --San Girolamo  (Sacerdote e Dottore della Chiesa, 347 - † 420): «Alcuni mi rimproverano di avere.. eccessivamente lodato la verginità e troppo sminuito il matrimonio. E aggiungono che aver tanto innalzato la verginità e così fortemente sottolineato la distanza … significa in qualche modo condannare il matrimonio. Se ben ricordo, la controversia tra Gioviniano e me stava in questi termini: lui poneva sullo stesso piano verginità e matrimonio, io invece giudicavo quest’ultimo inferiore; lui vedeva fra i due stati una differenza lievissima, o addirittura inesistente, mentre io la ritenevo grandissima. Gioviniano, alla fine, è stato condannato per aver dato uguale valore al matrimonio e alla castità perpetua.. Non c’è allora una posizione intermedia: o si segue la mia opinione o quella di Gioviniano. Se mi si accusa di ritenere la verginità superiore al matrimonio, si deve approvare chi la pensava così, ma, poiché chi la pensava così è stato condannato, quella condanna significa approvazione della mia tesi.  Non mi meraviglia che gli uomini del mondo restino indignati di venir posti su un piano inferire a quello delle vergini, ma resto stupito che chierici, monaci e coloro che praticano la continenza non se la sentano di lodare il loro stato!   Non sono così inesperto nella Sacra Scrittura, né alle prime armi nel suo studio, da non aver saputo parlare della verginità e del matrimonio senza allontanarmi della verità.. "Io non condanno il matrimonio".. So che in una grande casa non vi sono solo vasi d’oro e d’argento, ma anche di legno e di creta, e che sulle fondamenta di Cristo.. c’è chi costruisce con oro, argento e pietre preziose, e chi invece con fieno, legno e paglia; so che il matrimonio è degno d’onore e che il letto nuziale deve essere immacolato; conosco ciò che Dio in principio ha comandato: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite tutta la terra" (Gn 1, 28), ma pur approvando il matrimonio, gli preferisco la verginità.. L’argento non è più argento solo perché è meno prezioso dell’oro.. Chi parla così, condanna forse il matrimonio? Ho paragonato la verginità all’oro e il matrimonio all’argento: Ho spiegato che il frutto dei chicchi di grano – parte dei quali produce il cento, parte il sessanta, parte il trenta (cfr Mt 13, 8) – nasce dalla medesima terra, generato dal medesimo seme, anche se in notevole sproporzione numerica. Ci può essere un lettore così ingiusto da condannarmi non per quanto ho scritto, ma in base ai suoi pregiudizi?  Cristo, vergine, Maria, vergine, hanno consacrato lo stato verginale per entrambi i sessi.. Perché illuderci? Immersi come siamo nei piaceri carnali, perché irritarci se ci viene negata la ricompensa della castità? Pretendiamo di regnare con Cristo Gesù.. senza distaccarci dai piaceri della vita coniugale?”» (GIROLAMO, Lettera XLIX a Pammachio).

 

Il celibato popola  il paradiso..

  • --- San Girolamo: «Il matrimonio popola il mondo, il celibato popola il paradiso!» (GIROLAMO, Lettera contro Gioviniano..).

 

Una gloria particol. è riservata a chi offre il sacrificio della castità..

  • --- S. Agostino di Ippona (Vescovo e Dottore della Chiesa; 354 - † 430): «evitare i peccati o conseguirne il perdono non è tutto: è da raggiungersi la vita eterna. Ora, in questa vita eterna c'è una gloria particolare cui non parteciperanno tutti coloro che vivranno eternamente, ma sarà riservata a pochi. In ordine a tale gloria è poca cosa una vita immune da peccati; occorre far voto, a colui che ce ne ha liberati, d'un qualcosa che, a non consacrarglielo, non sarebbe stato colpa, mentre è gran merito avergliene fatto voto e aver mantenuto la promessa.. Conosco bene quali siano le cure che impone il tramestio della vita presente, a cui sono asservite le persone unite in matrimonio. Queste hanno certamente meno agio di pensare alle cose di Dio, meno, cioè, di quanto occorrerebbe per conseguire quella gloria speciale che non sarà di tutti coloro che arrivano alla vita e alla salvezza eterna. Come - infatti - una stella differisce dall'altra in splendore, così sarà nella resurrezione dei morti . Per cui è bene che l'uomo rimanga così (casto)» (AGOSTINO DI IPPONA, La Santa Verginità, n. 14).

 

  • --- S. Agostino di Ippona: «Non si pensi che i due stati di vita buono l’uno (Matrimonio), migliore l’altro (Consacrazione) siano premiati con eguali ricompense.. le nozze non sono affatto un peccato, ma non osiamo equiparare in dignità né alla continenza delle vergini e nemmeno a quella delle vedove» (AGOSTINO DI IPPONA, La Santa Verginità, n. 19).

     

  • --- S. Agostino di Ippona: «Gli Apostoli ebbero a dirgli: “ se in tale termini pone il problema della moglie non vale la pena sposarsi”: Al che il Signore rispose: “Non tutti possono capire questa parola. Ci sono infatti eunuchi.. capisca chi può ”. Cosa poteva dire di più vero e di più chiaro? E chi lo dice è il Cristo, la Verità, la Potenza e la Sapienza di Dio; e afferma che quanti si astengono dal matrimonio a motivi soprannaturali si rendono eunuchi per il Regno dei Cieli. Come potrà allora l’uomo, vano com’è, avere il coraggio, anzi l’empia temerarietà, di sostenere che chi abbraccia la continenza.. nel Regno dei Cieli non conseguono nulla più degli altri?.. è mai possibile che ci sia qualcuno talmente dissennato e ostile alla verità, da ritenere che,.. gente così mutilata.. debbono essere ritenute di pari merito delle persone sposate? possibile mai che un cristiano si voglia mettere in contrasto con Cristo, che elogia quanti si evirano non per il secolo presente ma per il Regno dei Cieli, e affermi che tale Gesto, utile per la vita presente, no lo sia per la vita futura?.. perché, alla fin fine, non dovrebbe arrivare a tale mostruosità uno che sia talmente cieco e presuntuoso? Ma ci potrebbe essere conclusione più pazza di questo?» (AGOSTINO DI IPPONA, La Santa Verginità, nn. 23, 24).

  • --- S. Agostino di Ippona: «Aveva detto degli eunuchi: Darò loro nella mia casa.. un posto privilegiato.. darò loro un Nome Eterno.. come se dicesse: perché indugi, o malvagia cecità? perché indugi? perché vuoi gettare in faccia alla luce della verità, l’oscuro della tua cattiveria ? perché di fronte a tanta limpidezza delle Scritture, cerchi le tenebre per insidiare?.. cosa cerchi ancora? cosa dice ancora? questo Nome Eterno.. che viene promesso agli eunuchi di Dio, indica certamente una gloria loro propria e particolarmente sublime. Una gloria che non sarà comune a molti, anche se viventi nello stesso Regno e nella stessa dimora Divina. E può darsi anche che una tale gloria si è stata chiamata nome proprio perché distingue coloro ai quali è concessa da tutti gli altri» (AGOSTINO DI IPPONA, La Santa Verginità, n. 25).                             

  • --- S. Agostino di Ippona: «Avanti dunque, o Santi di Dio.. celibi e nubili continuate con perseveranza fino alla fine!,.. nelle nozze del Agnello voi cantate uno cantico nuovo.. certamente non sarà, quel canto, lo stesso che canterà la terra intera.. sarà un canto che nessuno potrà cantare se non voi.. 144000 citaredi, contraddistinti da verginità illibata nel corpo, da inviolata verità nel cuore; e di voi scrisse che seguite l’Agnello dovunque vada. Dove pensiamo che vada questo Agnello, che nessuno osa o riesce a seguire, se non voi? dove pensiamo che vada? in quali pascoli o in quali prati? la - penso - dove sono pascoli le gioie celesti: non le gioie vuote o le follie ingannatrici di questo mondo, e nemmeno le gioie che nel Regno di Dio saranno concesse agli altri non vergini, ma gioie diverse di tutti gli altri. La gioia delle vergini di Cristo.. al seguito di Cristo.. le gioie proprie delle vergini di Cristo non sono le stesse delle non vergini anche se appartenenti a Cristo. Avranno infatti anche gli altri eletti i loro godimenti, ma nessuno ne possederà di simile .. seguite l’Agnello perché anche la carne dell’Agnello è vergine.. seguono pertanto l’Agnello i fedeli che hanno perso la verginità fisica: non però dove essi lo potranno. Potranno infatti seguirlo dovunque, fuorché la dove egli avanza per la gloria della verginità.. Ecco però, a un certo momento, l’Agnello incamminarsi per il sentiero della verginità. Come potranno seguirlo coloro che irrimediabilmente hanno perso una tale prerogativa?.. voi, dunque, seguitelo: mantenendo con perseveranza il voto che avete fatto con amore ardente. Finché potete, datevi da fare per non perdere il dono della verginità, perché una volta perso, non potreste fare nulla per riacquistarlo. Vi osserverà la moltitudine di fedeli, che in questo non può seguire l’Agnello. Vi osserverà senza invidiarvi e rallegrandosi con voi, in voi riavrà quello che in sé non ha più. Infatti, se non potrà cantare quel cantico che è solo vostro, potrà però ascoltarlo e gioire del vostro dono eccelso. Quanto, poi, a voi che lo canterete e ascolterete (vi sarà dato infatti di ascoltare le vostre parole), voi gioirete con maggior felicità e regnerete con maggior letizia. Una letizia singolare, della quale tuttavia nessuno si rattristerà, nemmeno chi non la possiede.. e coloro che possederanno di meno non dissentiranno da voi. Non ci saranno infatti sentimenti di invidia ma solo delle diversità nella piena concordia» (AGOSTINO DI IPPONA, La Santa Verginità, nn. 27, 28, 29).

  • --- S. Agostino di Ippona: «Una parola anche a voi che non avete fatto questo voto. Se potete capire capite. ..Non sposarti.. Se si compie questo, si è lodati.. se avrete sborsato qualcosa di più, egli ve la restituirà al ritorno. Pensate a quel luogo insigne, qualunque esso sia, entro le sue mura, molto più eccelso di quello dei figli e delle figlie. Meditate su quel Nome Eterno. Chi potrà spiegare di che Nome si tratti? qualunque esso sia, sarà una realtà eterna. Credendo, sperando, amando queste realtà, voi avete rinunciato al matrimonio, non perché fosse proibito, ma, benché vi fosse consentito, voi l’avete rifiutato per procedere oltre» (AGOSTINO DI IPPONA, La Santa Verginità, n. 30).                                                                                                                                     

E se tutti scegliessero la castità?..

  • --- S. Agostino di Ippona: «Ma so cosa vanno mormorando: - Come? Se tutti gli uomini decideranno di astenersi da ogni rapporto carnale, come si conserverà il genere umano? - Ma volesse il cielo che tutti prendessero questa decisione, purché nell'atteggiamento di carità che deriva da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede non simulata! Molto più presto si adempirebbe la città di Dio e si appresserebbe la fine dei tempi.. secondo me, ai nostri giorni si devono sposare solo quelli che non sono capaci di contenersi» (AGOSTINO DI IPPONA, La dignità del Matrimonio, n. 10).

 

Il celibato è il sacrificio più perfetto!

  • --- S. Agostino d'Ipp.: «Vergini e continenti sono le primizie della Chiesa.. Il celibato è il sacrificio più perfetto, è un dono fatto da Dio» (Idem, in Messalino Sulla tua Parola, Shalom 2007, p. 32).

Chi è avido delle divine promesse si innalza all’amore..

  • --- San Leone Magno (Papa dal 440 al 461, e Dottore della Chiesa) «Le gioie dei piaceri terreni sono brevi e caduche, e tentano di allontanare dal sentiero della vita quelli che sono chiamati all'eternità. L'uomo, religioso e fedele, brami le cose celesti, e, avido delle divine promesse, si innalzi all'amore del bene incorruttibile e alla speranza della vera luce». (LEONE MAGNO, III° Discorso, n.3).

 

Epoca Medievale

 

Le vergini, posti nella parte superiore della Chiesa..

  • --- S. Antonio di Padova  (Sacerdote e Dottore della Chiesa; 1195 - † 1231): «La buona terra è la santa chiesa, l'arca di Noè che accoglie in sé gli animali domestici, gli uomini e gli uccelli. “Gli animali domestici” raffigurano i fedeli sposati, che si applicano alle opere di penitenza, danno del loro ai poveri, non offendono né fanno danno a nessuno. Di questi dice l'Apostolo nell'epistola di oggi: “Volentieri sopportate gli stolti, essendo voi saggi. Infatti sopportate chi vi riduce in schiavitù, chi vi divora, chi vi sfrutta, chi è arrogante, chi vi colpisce in faccia» (2Cor 11,19-20): questi fanno frutto al trenta per uno. “Gli uomini” raffigurano quelli che vivono in castità e fanno vita attiva: questi sono veri uomini, usano cioè la retta ragione. Essi si sottopongono alla fatica della vita attiva, si espongono al pericolo per il prossimo, predicano la vita eterna con la parola e con l'esempio, vigilano su se stessi e sui loro sottoposti. Questi, come afferma l'Apostolo, sono “nella fatica e nel travaglio, nelle veglie frequenti, nella fame e nella sete, nei prolungati digiuni, nel freddo e nella nudità” (2Cor 11,27): essi fanno frutto al sessanta per uno. “Gli uccelli”, posti nella parte superiore dell'arca, raffigurano le vergini e i contemplativi che, quasi elevati al cielo sulle ali delle virtù, contemplano “il re nel suo splendore” (Is 33,17). Questi, non dico nel corpo ma nello spirito, vengono rapiti nella contemplazione fino al terzo cielo (cf. 2Cor 12,2), contemplando con l'acutezza dello spirito la gloria della Trinità, dove sentono con l'orecchio del cuore quelle cose che non si possono esprimere con parole (cf. 2Cor 12,4), e neppure comprendere con la mente: e questi sono coloro che portano frutto al cento per uno». (cfr ANTONIO DI PADOVA, Sermoni,  Domenica di Sessagesima, n. 12).

 

Come Francesco fu sedotto dalla Sposa più bella..

  • --- Su S. Francesco d’Assisi (Fondatore dell'Ordine dei Frati Minori; 1181/2 - † 1226): «Un giorno finalmente, dopo aver implorato con tutto il cuore la misericordia divina, gli fu rivelato dal Signore come doveva comportarsi. E fu ripieno di tanto gaudio da non poterlo contenere e da lasciare, pur non volendo, trasparire qualcosa agli uomini. Il grande amore che gli invadeva l'anima non gli permetteva ormai di tacere; tuttavia parlava in linguaggio enigmatico.. Diceva di rinunciare a partire per le Puglie, ma allo scopo di compiere magnanime imprese nella sua patria. Gli amici pensavano che avesse deciso di maritarsi e gli domandavano: "Vuoi forse prendere moglie, Francesco?". Egli rispondeva: "Prenderò la sposa più nobile e bella che abbiate mai vista, superiore a tutte le altre in bellezza e sapienza (e cioè, Madonna Povertà)"» (FONTI F., nn. 330-331 ; cfr 805).

     

  • --- «Infatti.. gli appare in visione uno splendido palazzo, in cui scorge armi di ogni specie ed una bellissima sposa. Nel sonno, Francesco si sente chiamare per nome e lusingare con la promessa di tutti quei beni. Allora, tenta di arruolarsi per la Puglia e fa ricchi preparativi nella speranza di essere presto insignito del grado di cavaliere. Il suo spirito mondano gli suggeriva una interpretazione mondana della visione, mentre ben più nobile era quella nascosta nei tesori della sapienza di Dio» (FONTI FRANCESCANE, n. 586).

 

Francesco aiutò S. Chiara  a preferire le Nozze eterne con Cristo..

  • --- Su S. Chiara d’Assisi (Fondatrice delle Clarisse; ca 1193 - † 1253): «Il padre Francesco la esorta (Chiara) a disprezzare il mondo, dimostrandole con linguaggio ardente che sterile è la speranza fondata sul mondo e ingannatrice ne è l'apparenza; instilla nelle sue orecchie la dolcezza delle nozze con Cristo, persuadendola a serbare intatta la gemma della castità verginale per quello Sposo beato, che l'amore ha incarnato tra gli uomini.. Di fronte alla sollecitudine del padre santissimo che si occupa di lei con la cura di un fedelissimo mediatore, la vergine non rinvia a lungo il suo consenso. Tosto si spalanca davanti alla sua anima la visione della gioia eterna, a confronto della quale perde valore il mondo intero; per il cui desiderio il suo essere si strugge e vien meno, per il cui amore anela alle nozze eterne. Accesa infatti da fiamma celeste, cosi profondamente ripudiò la vanità della gloria terrena, che nulla più del fasto mondano poté in qualche modo intaccare il suo cuore. Anche le lusinghe della carne disprezza e si propone di tenersi lontana dal talamo di colpa, desiderando di fare del suo corpo un tempio per Dio solo e attenta a meritare con la pratica della virtù le nozze col gran Re» (FONTI F., nn. 3164-3165).

 

Chiara lodò Agnese di Praga per avere preferito sposare Cristo..

  • --- S. Chiara d’Assisi a S. Agnese di Praga: «Mentre potevate più di ogni altra godere delle fastosità, degli onori e delle dignità mondane, ed anche accedere con una gloria meravigliosa a legittimi sponsali con l’illustre imperatore.. avete preferito con tutta l’anima.. e con tutto il cuore abbracciare la santissima povertà e la privazione del corpo per donarvi ad uno sposo di ancora più nobile origine, al Signore Gesù Cristo.. il suo Amore vi farà Casta, le sue carezze più pura.. poiché la sua potenza è più forte di ogni altra, più larga è la sua generosità, la sua bellezza è più seducente, il suo Amore più dolce ed ogni suo favore più fine» (FONTI FRANCESCANE, nn. 2861-2862).

 

B. Corrado Confalonieri e la sua ex-moglie scelsero di consacrarsi

  • --- Sul B. Corrado Confalonieri (Eremita, Terziario francescano; ca. 1290 - † 1351): «Da quel giorno il nobile giovane cominciò a sentirsi attratto quasi istintivamente verso i beni eterni del cielo e volle rispondere a questo pressante invito della grazia divina con prontezza e generosità. Egli ha ormai deciso di essere tutto di Dio; perciò comunica, dopo aver lungamente pregato e meditato, l'ardua decisione alla sua diletta compagna, che l'accoglie con pari generosità. Giovannina si ritira nel monastero delle Povere Dame di S. Chiara in Piacenza, mentre Corrado nel 1315, a due anni dall'increscioso episodio dell'incendio, si avvia, vestito da povero pellegrino, ad un vicino convento del nostro Terz'Ordine per essere ricevuto tra i figli del Poverello d'Assisi»

       (Giovanni Parisi, "Vita di S. Corrado", in:*, [19-03-2016]).

  *vedi --> sito Araldo San Corrado

 

Epoca Moderna

 

Anatema, chi dirà che la vita matr. è superiore alla vita verginale..

  • --- Concilio di Trento (dal 1545 al 1563): «Se qualcuno dirà che lo stato coniugale è da preferirsi alla verginità o al celibato e che non è cosa migliore e più beata rimanere nella verginità e nel celibato, che unirsi in matrimonio, sia anatema !». (CONCILIO DI TRENTO, Sessione XXIV, Can. X).

           

Si lodi la vita religiosa più del matrimonio..

  • --- S. Ignazio di Loyola  (Sac. e Fond. della Compagnia di Gesù; 1491 – † 1556 ): «Si lodino molto gli ordini religiosi, il celibato e la castità, e il matrimonio non tanto come questi» (IGNAZIO DI LOYOLA, Esercizi spirituali, Regole, n°356).

 

Differenza tra l’amore umano e l’amore divino..

  • --- S. Alfonso Maria de Liguori (Vescovo e Dottore della Chiesa; 1696 - † 1787): «Esaminate poi che cosa può meglio giovarvi e rendervi felice: se l'avere per vostro sposo un uomo di terra o Gesù Cristo figlio di Dio e re del cielo; vedete chi di costoro vi pare sposo migliore e quello eleggete. La vergine S. Agnese era di tredici anni, e perché era bellissima, si vedeva amata da molti: fra gli altri si presentò a volerla per sposa il figlio del prefetto di Roma; ma ella, guardando Gesù Cristo, che la voleva per sé, rispose a quello: Io ho trovato uno sposo ch'è migliore di voi e di tutti i re della terra; onde non posso cambiarlo con altri. E per non cambiarlo si contentò di perdere prima la vita in quella tenera età, e morì contenta, martire per Gesù Cristo. Lo stesso rispose la santa vergine Domitilla al conte Aureliano ch'era un gran signore; ed anch'essa morì martire, bruciata viva per non lasciare Gesù Cristo. Oh quanto si trovano ora contente in cielo queste sante verginelle per aver fatta questa buona elezione, e se ne troveranno contente per tutta l'eternità! L​a stessa beata sorte è toccata ancora e toccherà a tutte le donzelle che lasciano il mondo per darsi a Gesù Cristo. Esaminate poi le conseguenze dello stato di chi elegge il mondo e di chi elegge Gesù Cristo. Il mondo vi afferisce i beni della terra, robe, onori, spassi e piaceri. Gesù Cristo all'incontro vi presenta flagelli, spine, obbrobri e croci, giacché questi furono i beni ch'egli scelse per sé in tutti i giorni che visse in questa terra; ma vi afferisce poi due beni immensi che non può darvi il mondo, cioè la pace del cuore in questa vita ed il paradiso nell'altra» (OPERE ASCETICHE, in: “Opere di S. Alfonso Maria de Liguori”, Pier Giacinto Marietti, Vol. IV, p. 389, Torino 1880)

 

I coniugi rischiano di trovarsi col cuore diviso..

  • ​--- S. Giovanni della croce (Sacerdote e Dottore della Chiesa; 1540/2 - † 1591) «Sarà quindi anche vanità per gli sposi rallegrarsi, se non sanno chiaramente di servire meglio Dio nel matrimonio. Essi, al contrario, dovrebbero provare confusione, perché il matrimonio, come dice san Paolo, fa sì che il cuore, diviso dall’amore che i coniugi nutrono l’uno per l’altro, non sia unicamente per Dio. Per questo dice: Sei sciolto da donna? Non andare a cercarla. Nel caso che l’abbia già, conviene comportarsi come se non l’avessi (1Cor 7,27)» (GIOVANNI DELLA CROCE, Salita del Monte Carmelo, cap. 18,6)​.

 

Epoca Post Moderna

 

Diversi Gradi di perfezione..

  • --- S. Teresina di Lisieux (Vergine e Dottore della Chiesa 1873 - † 1897): «capii che ci sono molti gradi nella perfezione, e che ciascun'anima è libera di rispondere agli inviti di Nostro Signore, di far poco o molto per lui, insomma di scegliere tra i sacrifici che egli chiede» (TERESA DI LIS., Storia di un’anima, Man. A, n. 37).

     

S. Teresina non si abbandonò all'amore delle creature..

  • --- S. Teresina di Lisieux: «(non mi sono) abbandonata all'amore delle creature.. fui preservata per grande miseri­cordia del Signore» (TERESA DI LISIEUX, Storia di un’anima, Man. A, n°119).

 

Superiorità della vita Consacrata sul matr. è DOGMA DI FEDE..

  • --- Pio XII° (Papa dal 1939 al 1958): «La dottrina che stabilisce.. la superiorità della verginità e del celibato sul matrimonio … fu solennemente definita dogma di fede nel Concilio di Trento e sempre concordemente insegnata dai santi padri e dai dottori della Chiesa». (PAPA PIO XII°, Lettera Enciclica Sacra Virginitas, cap. II [25 marzo 1954]).

                                                                               

Scopo principale della verginità cristiana: Piacere in tutto a Dio..

  • «Ecco lo scopo principale, la prima ragione della verginità cristiana: aspirare unicamente alle cose divine e dirigervi la mente e lo spirito; voler piacere a Dio in tutto; pensare a lui intensamente, e consacrargli totalmente corpo e spirito. I santi padri hanno sempre interpretato in questa maniera la parola di Cristo e la dottrina dell'apostolo delle genti: fin dai primi tempi della chiesa si stimava verginità la consacrazione fatta a Dio del corpo e dell'anima». (PAPA PIO XII°, Lettera Enciclica Sacra Virginitas, cap. I [25 marzo 1954]).

 

Sappiano i seminaristi che la Verginità è superiore al Matrimonio

  • --- Concilio Vaticano II (1962 - 1965): «Gli alunni (seminaristi) abbiano una conveniente conoscenza dei doveri e della dignità del matrimonio cristiano, che rappresenta l’unione di Cristo con la Chiesa (cfr. Ef 5, 22-23); ma soprattutto sappiano comprendere la superiorità della verginità consacrata a Cristo, in modo da fare a Dio la donazione completa del corpo e dell’anima» (CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Decreto sulla formazione sacerdotale Optatam totius, n. 10 [28 ottobre 1965]).

                                                        

Superiorità della verginità sul matrimonio

  • --- Giovanni Paolo II (Papa dal 1978 - 2005): «Nella prima Lettera ai Corinzi (7,38) l'apostolo annuncia la superiorità della verginità sul matrimonio, dottrina costante della Chiesa nello spirito delle parole di Cristo, riportate nel Vangelo di Matteo (19,10-12)» 

      (GIOVANNI PAOLO II, Lettera Apostolica "Mulieris Dignitatem", 15        agosto 1988, n. 22)

Senza la verginità la Chiesa non è più Chiesa..

  • --- Benedetto XVI (Papa dal 2005 - 2013): «Senza verginità.. la Chiesa non è più Chiesa e si appiattisce nella storia»

      (Cfr. J. RATZINGER , in V. MESSORI, Rapporto sulla fede, cap. VIII).

Non si dica che il matr. sia superiore o uguale alla vita consacrata

  • --- Papa Francesco (Papa dal 2013): «"Solo la confessione e la domanda di Misericordia liberano dal peccato che inquina i cuori e il mondo, e non si dica che il matrimonio sia superiore o uguale alla vita consacrata che è il cento per cento della vita donata a Dio"» (PAPA FRANCESCO, lettera al Penitenziere Maggiore Card. M Piacenza [22 dicembre 2015]).

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