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Sfondo del paragrafo

È importante fare la Volontà di Dio, anche indossando l’abito religioso

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Parola di Dio

  

Antico Testamento

 

       Conversione vestendo il sacco

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  • «Ogni uomo o donna israelita e i fanciulli che abitavano in Gerusalemme si prostrarono davanti al tempio e cosparsero il capo di cenere e, vestiti di sacco, alzarono le mani davanti al Signore» (Gdt 4,11).

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  • «Quando sentì tali parole, Acab si strappò le vesti, indossò un sacco sulla carne e digiunò; si coricava con il sacco e camminava a testa bassa. Il Signore disse a Elia, il Tisbita: “Hai visto come Acab si è umiliato davanti a me? Poiché si è umiliato davanti a me, non farò piombare la sciagura durante la sua vita, ma la farò scendere sulla sua casa durante la vita del figlio”» (1Re 21,27-29).

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  • «Quando udì le parole della donna, il re si stracciò le vesti. Mentre egli passava sulle mura, lo vide il popolo; ecco, aveva un sacco di sotto, sulla carne» (2Re 6,30).

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  • «Quando udì, il re Ezechia si lacerò le vesti, si coprì di sacco e andò nel tempio. Quindi mandò Eliadìm, il maggiordomo, Sebna lo scriba e gli anziani dei sacerdoti coperti di sacco dal profeta Isaia» (2Re 19,1-2).

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  • «In quel giorno digiunarono e si vestirono di sacco, si sparsero la cenere sul capo e si stracciarono le vesti» (1Mac 3,47).

     

Nuovo Testamento

 

       Conversione vestendo il sacco

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  • «Guai a te, Corazin, guai a te, Betsàida! Perché se in Tiro e Sidone fossero stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, già da tempo si sarebbero convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere»

       (Lc 10,13).

 

       Vino nuovo in otri nuovi

  • «E nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spacca gli otri, si versa fuori e gli otri vanno perduti. Il vino nuovo bisogna metterlo in otri nuovi» (Lc 5,37-38).

                                                                                

Insegnamento della Chiesa Cattolica

          

Epoca Patristica

 

       Gioia, libertà e luce nel vestire l’abito

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  • --- Su S. Cirillo  (Monaco, Evangelizzatore degli slavi ; inizio sec. IX - † 869): «Dopo aver indossato le sacre vesti, rimase per tutto il giorno ricolmo di gioia e diceva: “Da questo momento non sono più servo né dell'imperatore né di alcun uomo sulla terra, ma solo di Dio onnipotente. Non esistevo, ma ora esisto ed esisterò in eterno. Amen”. Il giorno dopo vestì il santo abito monastico e aggiungendo luce a luce si impose il nome di Cirillo»

       (SAN CIRILLO, Uff. d. Lett., 14 Febbraio).

 

Epoca Medievale

 

       L’aumento della Grazia per chi muore con l’abito..

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  • --- S. Francesco d’Assisi  (Frate, Diacono, Fondatore dei Frati Minori, Stimmatizzato; 1181/2 - † 1226): «Per quelli che muoiono nella Religione con l'abito.. ricevono.. l'aumento dei beni di grazia!» (FONTI FRANCESCANE n. 2149).

     

    Tunica della purezza

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  • --- S. Antonio di Padova (Frate, Sacerdote e Dottore della Chiesa; 1195 - † 1231): «È assolutamente necessaria al vescovo o al prelato della chiesa.. la tunica talare della purezza» (ANTONIO DI PADOVA, Sermoni,  Domenica di Quinquagesima, paragrafo 12).

 

       I monaci devono portare l’abito monastico..

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  • --- Conc. Lateranense IV (dall’11 al 30 novembre 1215): «I chierici.. portino una corona (di capelli) e una tonsura conveniente, e si applichino diligentemente agli uffici divini.. I Vescovi, in pubblico e in Chiesa usino tutti abiti di lino, a meno che siano monaci, che devono portare l'abito monastico» (CONCILIO LATERANENSE IV, le vesti dei chierici, Sessione  XVI).

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Epoca Post-moderna ( o Contemporanea )

 

       L’abito come rinuncia al mondo..

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  • --- S. Giovanni Bosco (Sacerdote e Fondatore dei Salesiani; 1815 - † 1888): «Il vestire l’abito chiericale di per sé rappresenta la rinuncia al mondo e ai suoi allettamenti» (GIOVANNI BOSCO, Massime, XII, 560).

 

       Sofferenza nel togliere l’abito anche per breve tempo..

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  • --- Su S. Pio da Pietrelcina (Frate e Sacerdote Cappuccino, Stimmatizzato; 1897 - † 1968): «San Pio amava talmente il suo abito francescano da dover soffrire quando era costretto dalla necessità a deporlo, anche per breve tempo» (FERNANDO DA RIESE PIO X, Padre Pio da Pietrelcina crocifisso senza croce, Edizioni Padre Pio da Pietrelcina, pag. 404).

     

    L’abito come segno della consacrazione..

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  • --- Concilio Vaticano II (1962 - 1965 ): «L’abito religioso (è) segno della consacrazione» (CONCILIO VATICANO II, Decreto Conciliare Perfectae Caritatis, sul rinnovamento della vita religiosa, n. 17 [28 ottobre 1965]).

     

    Rischio di ipocrisia per il prete senz’abito..

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  • --- Beato Paolo VI (Papa, durante il Concilio Vaticano II; 1897 - † 1978): «Il Papa ha definito come una ipocrisia, l’atteggiamento del prete che si assimila tanto al profano da non farsi più distinguere»  (PAOLO VI, Omelia, incontro con il Clero Romano, [giovedì 1º marzo 1973]).

     

    I Chierici e i Religiosi devono portare l’abito..

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  • --- Codice del Diritto Canonico (1983): «I Chierici portino un abito ecclesiastico decoroso secondo le norme emanate dalla Conferenza Episcopale e secondo le legittime consuetudini locali» (CDC, can. 284).

     

  • --- Cod. del Dir. Canonico: «I religiosi portino l'abito dell'istituto, fatto a norma del diritto proprio, quale segno della loro consacrazione e testimonianza di povertà» (CDC, Can. 669 - §1).

     

    L’abito giova all’evangelizzazione

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  • --- S. Giovanni Paolo II (Papa dal 1978 al 2005): «Inviati da Cristo per l'annuncio del Vangelo, abbiamo un messaggio da trasmettere, che si esprime sia con le parole, sia anche con i segni esterni, soprattutto nel mondo odierno che si mostra così sensibile al linguaggio delle immagini. L'abito, pertanto, giova ai fini dell’evangelizzazione» (GIOVANNI PAOLO II, Lettera al Cardinale Poletti, [8 settembre 1982]).

     

    Conservare il senso della vocazione … nella veste esteriore..

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  • --- S. Giovanni Paolo II: «Non illudiamoci di servire il Vangelo se tentiamo di “diluire” il nostro carisma sacerdotale attraverso un esagerato interesse verso il vasto campo dei problemi temporali, se desideriamo “laicizzare” il nostro modo di vivere e di agire, se cancelliamo anche i segni esterni della nostra vocazione sacerdotale. Dobbiamo conservare il senso della nostra singolare vocazione, e tale “singolarità” deve esprimersi anche nella nostra veste esteriore. Non vergogniamocene! Sì, siamo nel mondo!, ma non siamo del mondo!»  (GIOVANNI PAOLO II, Discorso al Clero di Roma, n. 3, [9 novembre 1978]).

     

Dato Esperienziale

 

Esempi

 

       Paragone tra l’aquila e il religioso..

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  • «Come un aquilotto ha bisogno di mettere le piume, se prima o poi vuole volare, altrimenti la sua fine sarà precipitare, così un religioso il saio dovrebbe indossare. Questo anche per non dimenticarci mai, di essere frati e suore, cosa questa che abbiamo promesso per sempre al Signore!». (Cfr. FRA VOLANTINO V., pro manuscripto, Chiarimenti Vari del Reg. int. V.V. [valore storico], redaz. 2001-2003, p. VI b).

  

       L’abito come insegna..

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  • «Se davanti al negozio non si mette l’insegna, non si sa quali cose si vendono.. cosi anche col segno esteriore di un abito religioso o ecc. si può vedere o sapere cosa c’è o ci sarà dentro»

       (Cfr. SR. VERONICA M. D., meditazione semplice).

  

Testimonianze

         

       Dell’uomo che non si buttò sotto un tram per via dell’abito..

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  • Un giorno c’era un uomo che si voleva suicidare buttandosi sotto un tram.. ma nell’ultimo momento prima di compiere tale gesto, vide un frate Sacerdote, che riconobbe dall’abito religioso, e decise di Confessarsi “prima di suicidarsi”. Dopo la Confessione, naturalmente cambiò idea.

     

    Il fraticello che ricevette l’ospitalità da un Frate molto accogliente

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  • Un giorno mentre ero in autostop verso la Sicilia, venendo dal nord, mi capitò di essere ospitato in un convento francescano dove fui accolto veramente bene da un frate Sacerdote. La mattina seguente quando mi accompagnò verso i piedi della super strada, gli dissi: “Padre, posso dirti una cosa che ho nel cuore?” e lui: “Certo caro fratello, di pure” ed io: “Sai, ho avuto l’impressione di trovarmi davanti ad un frate e Sacerdote veramente sociale ossia tu, ma il fatto che non porti l’abito religioso secondo me è come avere un negozio pieno di vino buono, tanti lo cercano ma non lo trovano perché non c’è l’insegna che indichi dove si trova questo vino buono. Fece una faccia come per dire: “Hai perfettamente ragione”.

       (Cfr. FRA VOLANTINO V.)

 

       La frase che c’era scritta davanti ad un convento..

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  • In un pellegrinaggio di totale provvidenza in autostop, fra Giuseppe (oggi Biblista e Sacerdote) insieme ad altre due sorelle della sua comunità PFSGM* ha letto in un convento mentre erano stati ospitati questa bella e significativa frase: «Un religioso senza abito, è “un travestito”», ahahahahaha..

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 *vedi sito -> www.fratipoveri.net

Sull'ABITO Religioso se indossarlo o no 
secondo la «Parola di Dio» 
e la «Tradizione della Chiesa»

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